Possono far parte della fondazione tutti coloro, persone fisiche, giuridiche, associazioni, enti, che ne condividano gli scopi e che, previa domanda di ammissione motivata, vengano ammessi a insindacabile giudizio dal Consiglio di Amministrazione. All'atto dell'ammissione essi verseranno la quota che verrà annualmente stabilita. Sono sostenitori coloro che assumono l'obbligo di versare la somma annua per un triennio.
La Fondazione è nata nel 2002 su iniziativa della famiglia Falcomatà e di un gruppo di amici per onorare la memoria del Sindaco scomparso. Essa ha lo scopo di favorire, secondo l’ azione e lo spirito di Italo… Leggi tutto
Leggi tuttoLa Fondazione Italo Falcomatà, con lo slancio usuale, continua ad essere promotrice d’iniziative culturali, di confronto ed approfondimento su tematiche e questioni di rilevanza nazionale.
Leggi tuttoItalo Falcomatà (Reggio Calabria, 8 ottobre 1943 – Reggio Calabria, 11 dicembre 2001) è stato un politico, docente e storico italiano. Dal 1993 al 2001 fu sindaco di Reggio Calabria, dando inizio alla cosiddetta “Primavera di Reggio”.
Leggi tuttoI partecipanti dovranno realizzare un video della durata massima di un minuto e postarlo sui social network entro il 25 novembre. Ai tre vincitori un premio in denaro per acquisto di libri e altri materiali didattici e culturali
La Fondazione Italo Falcomatà lancia il contest “Venti dal futuro” rivolto ai ragazzi delle scuole medie e superiori della Città di Reggio Calabria. In occasione del ventennale dalla sua nascita, la Fondazione dedicata all’indimenticato sindaco della primavera reggina, lancia un concorso tra gli studenti. Rispetto dell’ambiente, riduzione dei rifiuti e risparmio energetico: questi i concetti chiave al centro del nuovo progetto finalizzato a promuovere buone pratiche ambientali partendo proprio dalla creatività dei ragazzi, veri protagonisti di un nuovo modello di vita, da qui l’espressione che titola il concorso “Venti dal futuro”, più rispettoso dell’ambiente e dei beni comuni.
Un contest che viaggerà attraverso i social network (facebook, instagram e tiktok) strumenti principali utilizzati dai ragazzi per comunicare e per esprimersi e che punta a stimolare la loro creatività. Attraverso video della durata massima di un minuto, gli studenti potranno esprimere la loro idea di rispetto dell’ambiente e postarla sui social. Ai vincitori individuati dalla Commissione, nominata dalla Fondazione Falcomatà, andrà un premio in denaro, da utilizzare per acquisto di libri o altri materiali didattici e culturali.
Per partecipare è necessario seguire tre semplici regole:
Realizzare il video della durata massima di un minuto, da fare in classe con i propri insegnanti, in forma individuale o di gruppo, a casa con i propri familiari, o con i propri amici in un luogo simbolo della città. Il tema del video deve essere appunto il rispetto dell’ambiente, la riduzione dei rifiuti, il risparmio energetico o la cura dei beni comuni.
Postare il video sui social network taggando nel testo la Fondazione Falcomatà ed utilizzando come hashtag #ventidalfuturo#fondazionefalcomatà
Inviare entro le ore 23.59 del 25 novembre 2022 il link del video postato su uno dei tre social network all’indirizzo mail ventidalfuturo@fondazionefalcomata.it , indicando il proprio nome, la scuola frequentata ed un numero di telefono al quale essere ricontattati per la cerimonia di premiazione.
A partire dal giorno dopo la Commissione si riunirà per visionare tutti i video prodotti e scegliere i tre più significativi. Al primo classificato andrà un premio in denaro di 300 euro, al secondo di 200 euro e al terzo di 100 euro.
Il Premiato Emiliano Fittipaldi accolto dall’abbraccio dei reggini. A fianco a lui Giuseppe Smorto e Gianfrancesco Turano. Insignita anche la studentessa Camilla D’Ambrosi del Liceo Scientifico Severi di Salerno. Dialogo a più voci sul ruolo del giornalismo investigativo e sul rapporto con il potere e con i nuovi media
Uno straordinario successo di pubblico ha accolto nella Sala Boccioni di Palazzo Corrado Alvaro la cerimonia di consegna de “La matita rossa e blu”, il Premio giornalistico nazionale promosso dalla Fondazione Italo Falcomatà, con l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione. La comunità reggina ha accolto con entusiasmo la scelta della Fondazione di consegnare il Premio ad Emiliano Fittipaldi, saggista e giornalista investigativo, tra le firme più note del panorama italiano del giornalismo d’inchiesta, capace attraverso il suo lavoro di puntare i riflettori su scandali e opacità del potere politico ed acclesiastico e di realizzare alcune tra le inchieste più interessanti e clamorose degli ultimi anni.
Proprio il lavoro del giornalismo d’inchiesta, il ruolo dei giornalisti e della carta stampata, l’equilibrio tra vecchi e nuovi media, tra l’agenda del cronista ed i social network, il rapporto con il potere e la ricerca della verità come autentica missione del giornalista sono stati gli argomenti al centro dell’intervista al nuovo insignito de “La matita rossa e blu”. Ad accompagnarlo nelle sue riflessioni pubbliche, stimolando la discussione su temi di interesse e curiosità sul suo lavoro, altri due giornalisti d’eccezione, entrambi reggini, già insigniti in passato del prestigioso riconoscimento ed ormai da anni accanto alla Fondazione, Giuseppe Smorto e Gianfrancesco Turano. Premiata anche Camilla D’Ambrosi, studentessa del Liceo Scientifico Severi di Salerno, vincitrice del Premio Giovani realizzato in collaborazione con Repubblica.it Sezione Scuola.
“Un grande orgoglio essere qui – ha affermato Fittipaldi al termine della cerimonia – sono contentissimo di esser stato insignito di questo prestigioso premio e di esser stato invitato qui a Reggio. Purtroppo non ho avuto l’onore di conoscere Italo Falcomatà, ma per noi giornalisti del sud è sempre stato un esempio da studiare, sia per ciò che riguarda la buona amministrazione, sia per il rapporto che dovrebbe sempre esserci tra i cittadini ed i loro rappresentanti istituzionali. Un rapporto che purtroppo in parte oggi si è perso, forse anche a causa di un mondo giornalistico incapace di raccontare i fatti come avveniva un tempo. Sono contento che la Fondazione abbia puntato su un premio che non considero rivolto a me a titolo personale, ma in generale al giornalismo d’inchiesta”.
Emiliano Fittipaldi, premiato di quest’anno insieme alla giornalista Gaia Tortora, assente durante la cerimonia per motivi di salute, è l’ennesimo insignito di un riconoscimento che negli anni ha avuto il merito di invitare sul palcoscenico reggino alcune tra le firme più prestigiose del panorama giornalistico italiano ed internazionale: da Sergio Zavoli a Enrico Mentana, da Riccardo Iacona a Massimo Giannini, da Attilio Bolzoni ad Aldo Cazzullo, da Annalisa Cuzzocrea a Marcelle Padovani, da Lucia Annunziata a Federica De Sanctis, da Gianni Mura a Mario Calabresi.
La matita rossa è blu, così come il lavoro culturale della Fondazione Falcomatà, sono diventati nel tempo un punto di riferimento dello scenario giornalistico italiano. “Siamo orgogliosi del lavoro fatto – ha dichiarato la Presidente della Fondazione Rosa Neto Falcomatà a margine della cerimonia – quest’anno il premio assume un sapore particolare giungendo al culmine delle celebrazioni per il ventennale dalla nascita della Fondazione. Siamo felici di poter celebrare questo anniversario premiando un professionista di grande calibro come Emiliano Fittipaldi, che attraverso il suo lavoro incarna perfettamente uno di quei valori che Italo Falcomatà volle trasferire durante l’intervento in una scuola reggina quando rivolgendosi a degli studenti che avevano realizzato delle interviste li invitò ad essere sempre testimoni di verità. E proprio su questa traccia è andato avanti in questi anni il premio “La matita rossa e blu”, tentando di promuovere sempre il lavoro di giornalisti capaci ed autorevoli che hanno saputo raccontare il nostro tempo con onestà e passione, anche quando questo fa discutere”.
Diverse iniziative in programma per la chiusura dell’anno: si comincia il 5 novembre a Palazzo Alvaro con il Premio Giornalistico Nazionale La Matita Rossa e Blu ai giornalisti Gaia Tortora ed Emiliano Fittipaldi
La Fondazione Italo Falcomatà si appresta a celebrare il ventesimo anniversario dalla sua nascita. Nata nel corso del 2002, l’anno successivo alla scomparsa dell’indimenticato sindaco della Primavera reggina, grazie all’impulso della sua fondatrice e battagliera presidente Rosa Neto Falcomatà, della famiglia e degli amici più cari del Professore Italo, la compagine associativa negli anni è diventata un vero e proprio punto di riferimento per le attività sociali, solidaristiche e culturali, realizzando numerosi progetti ed eventi nel contesto territoriale reggino ma anche in ambito internazionale. In occasione delle celebrazioni del ventesimo anniversario sono diverse le iniziative in programma già a partire dalle prossime settimane.
Il Premio Giornalistico Nazionale “La Matita Rossa e Blu”
Si parte il prossimo 5 novembre con l’ormai tradizionale appuntamento culturale del Premio giornalistico nazionale del Ventennale “La matita rossa e blu”. Proprio la matita bicolore, strumento che il Professore Italo Falcomatà utilizzava per correggere i compiti dei suoi ragazzi, trasportato anche nella sua attività di Sindaco per appuntare piccoli e grandi obiettivi di una città che viveva un periodo di crescita fiorente e di riaffermazione della propria identità, è diventato nel tempo il simbolo di un premio giornalistico che giunge quest’anno alla sua dodicesima edizione.
Appuntamento quindi sabato 5 novembre alle ore 18.00 presso la Sala “Boccioni” di Palazzo Corrado Alvaro, sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria, per la manifestazione che ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed il patrocinio della stessa Città Metropolitana. I premiati di quest’anno saranno la Vicedirettrice di La7 Gaia Tortora ed il Vicedirettore del quotidiano Domani Emiliano Fittipaldi. A dialogare con loro le autorevoli voci di altri due giornalisti di caratura nazionale, Giuseppe Smorto e Gianfrancesco Turano, entrambi reggini, in passato anche loro insigniti del premio ed oggi entrati a pieno titolo nella grande famiglia della Fondazione Falcomatà. Spazio anche agli studenti con il Premio Giovani realizzato in collaborazione con Repubblica.it Sezione Scuola che sarà consegnato a Camilla D’Ambrosi, giovane studentessa del Liceo Scientifico Severi di Salerno.
Il Social contest Venti dal futuro dedicato agli studenti
Ma le celebrazioni del Ventennale non si esauriranno con l’ormai tradizionale Premio giornalistico. Già nei prossimi giorni infatti sarà dato il via al concorso on line “Venti dal Futuro” dedicato ai ragazzi delle scuole medie e superiori della Città di Reggio Calabria. Rispetto dell’ambiente, riduzione dei rifiuti e risparmio energetico: questi i concetti chiave al centro del progetto finalizzato a promuovere buone pratiche ambientali partendo proprio dalla creatività dei ragazzi, veri protagonisti di un nuovo modello di vita, da qui l’espressione che titola il concorso “Venti dal futuro”, più rispettoso dell’ambiente e dei beni comuni. Un contest che viaggerà attraverso i social network, Facebook, Instagram e Tiktok, strumenti principali utilizzati dai ragazzi per comunicare, per esprimersi e per raccontarsi, e che punta a stimolare la loro creatività. Attraverso video della durata massima di un minuto, gli studenti potranno esprimere la loro idea di rispetto dell’ambiente e postarla sui social, trasmettendo poi il link del video all’indirizzo mail ventidalfuturo@fondazionefalcomata.it. Ai vincitori individuati dalla Commissione andrà un premio in denaro, da utilizzare per l’acquisto di libri o altri materiali didattici e culturali.
La mostra documentale Venti di memoria “Caro Professore”
Le celebrazioni del Ventennale proseguiranno poi nel prossimo mese di dicembre con la realizzazione di una mostra documentale dal titolo “Caro Professore”, dedicata al tema della memoria ed in particolare al rapporto tra Italo Falcomatà ed il suo popolo. Lettere, appelli, disegni, fotografie. Una raccolta documentale, un mosaico composto da centinaia di pezzi, storie, racconti, immagini, costituito dal materiale a lungo tempo conservato e poi salvato dal raid incendiario nella vecchia sede della Fondazione. La mostra sarà esposta per dieci giorni, nel mese di dicembre, sempre nella Sala Boccioni del Palazzo della Città Metropolitana per poi divenire una pubblicazione, a testimonianza del rapporto speciale che esisteva, e che esiste, tra il Sindaco Falcomatà e la sua comunità.
La chiusura: Venti di cambiamento
Le celebrazioni proseguiranno poi con un’iniziativa pubblica finale dal titolo “Venti di cambiamento”, che sarà realizzata tra il 9 e il 10 dicembre, dedicata al tema dell’Europa e della pace, con studiosi ed autorevoli rappresentanti istituzionali, il cui programma sarà comunicato nelle prossime settimane. Chiuderà la tradizionale celebrazione eucaristica “Venti di preghiera”, l’11 dicembre, nell’anniversario della scomparsa di Italo Falcomatà, nella sua amata chiesa di Sant’Agostino, dove il Professore era solito andare a messa la domenica.
Il concorso Letterario Nazionale Italo Falcomatà
Spazio infine alla poesia con il Concorso Letterario Nazionale Italo Falcomatà, promosso in collaborazione con il Dopolavoro Ferroviario di Reggio Calabria e con l’Associazione culturale L’Amaca, giunto quest’anno alla sua IX edizione. Il concorso prevede una sezione di poesia in lingua italiana e una in dialetto calabrese ed è diretto a tutti i maggiorenni residenti in Italia o ai minorenni con liberatoria dei genitori. Le opere dovranno essere trasmesse entro e non oltre il prossimo 21 novembre.
Dopo il successo degli appuntamenti estivi, ancora grande interesse ed un pubblico numeroso ha accolto la presentazione dell’ultimo libro del Professor Giuseppe Caridi
Nuovo appuntamento culturale organizzato dalla Fondazione “Italo Falcomatà” nel ventennale della sua nascita. E’ stato presentato il libro “Gli Aragonesi di Napoli”, edito da Rubbettino e scritto dallo storico reggino, Giuseppe Caridi. Nella sala “Gilda Trisolini” di Palazzo Alvaro, alla presenza di un pubblico numeroso e attento, la nuova iniziativa ha replicato il successo ottenuto dagli eventi organizzati nei mesi scorsi e che hanno posto al centro dell’attenzione i volumi “Polemos” di Gianfrancesco Turano e “Perché (non) andare a scuola” di Pierpaolo Perretti. Questa volta, il dibattito si è concentrato su un periodo storico ben limitato, magistralmente raccontato e descritto dal professore Caridi.
Al tavolo dei lavori, condotti dalla giornalista Ilda Tripodi, insieme all’autore ed alla presidente della Fondazione Falcomatà, Rosa Neto, erano presenti Carmelo Versace, sindaco metropolitano facente funzioni, José Gambino dell’Università di Messina, e Fabio Arichetta della Deputazione di Storia Patria per la Calabria.
«Particolarmente soddisfatta» si è detta la presidente Rosa Neto che, nell’aprire il confronto sulla dinastia degli Aragonesi nel Sud Italia negli ultimi decenni del ‘400, ha offerto un resoconto delle attività fin qui svolte dalla Fondazione e, nell’occasione, ha esaltato «l’opera descrittiva, puntuale e approfondita di Giuseppe Caridi che mette in luce le qualità dello storico, quali l’obiettività e la verità, “possesso per sempre” come afferma Tucidide, ma anche e soprattutto doti quali curiosità, umanità, etica e “mos maiorum”, che non risultano solo tipiche dello studioso del passato, ma innate in ognuno di noi».
«Le riconosciamo – ha spiegato – nella cura del confronto delle varie fonti sulla morte di Alfonso ed è bellissima l’umanità presente nel libro che prende forma nelle pagine in cui si descrive l’amore di Eleonora, madre premurosa e attenta, moglie di Ferdinando che dice al marito di non portare il figlio Alfonso, appena 13enne, alla guerra. Un racconto di amore materno autentico così come vero è l’innamoramento di Alfonso e Lucrezia; un amore che fa chiudere gli occhi al protagonista della storia». Poi, il “mos maiorum”, il nucleo della morale della civiltà romana da «individuare nella lettera che Federico, dall’esilio in Francia, scrive al al figlio Ferdinando». «Un testamento spirituale – ha affermato la presidente della Fondazione Falcomatà – in cui si raccomanda di non abbandonare gli studi, di essere sempre attento, paziente e coraggioso in politica. Insegnamenti validi ieri, oggi e per le generazioni future». Sono solo alcuni passaggi di un libro che, in conclusione, Rosa Neto invita a leggere perché «ci permette di conoscere e di conoscerci meglio».
Uno spunto raccolto dal sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, che ha sottolineato «il valore della nostra memoria», riconoscendo «l’importante impronta culturale che la Fondazione “Falcomatà” ha impresso sul nostro territorio con l’ennesima opportunità offerta alla città che, in questo modo, può continuare a comprendere, pienamente, le proprie radici».
L’incontro è proseguito con il confronto a più voci che ha visto il prezioso e dotto contributo di Gambino e Arichetta, con il professore Caridi che ha ringraziato la Fondazione “Italo Falcomatà” per «aver organizzato un momento di approfondimento e conoscenza molto significativo».
Proseguono le attività della Fondazione Italo Falcomatà in occasione del ventennale dalla sua nascita. Nei prossimi giorni ancora un appuntamento culturale in programma. Martedì 27 settembre infatti, alle ore 17.30, presso la Sala biblioteca di Palazzo Alvaro, si terrà la presentazione del volume “Gli Aragonesi di Napoli”, edizioni Rubettino, del Professor Giuseppe Caridi, una monografia sulle vicende che hanno caratterizzato la dinastia degli Aragonesi nel Sud Italia negli ultimi decenni del ‘400.
All’iniziativa, promossa dalla Fondazione “Italo Falcomatà”, parteciperanno il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, e la presidente della Fondazione “Falcomatà”, Professoressa Rosa Neto.
Con l’autore, invece, dialogheranno José Gambino dell’Università di Messina e Fabio Arichetta della Deputazione di storia patria per la Calabria. I lavori verranno moderati dalla giornalista Ilda Tripodi.
La Fondazione Italo Falcomatà esprime piena solidarietà al Deputato Francesco Cannizzaro vittima di un vile atto intimidatorio nella serata di ieri quando ignoti hanno esploso alcuni colpi di pistola sulla soglia della sua segreteria politica.
“Un gesto vile e gravissimo – affermano in una nota i vertici della Fondazione – da condannare con forza, un segno di un imbarbarimento dell’attività politica che nulla ha a che vedere con i processi democratici. A Francesco Cannizzaro e alla sua famiglia giunga la vicinanza da parte dell’intera Fondazione Falcomatà”.
Dibattito a più voci sui temi della scuola per la presentazione del libro di Pierpaolo Perretti, iniziativa inserita nell’ambito delle celebrazioni per il ventennale dalla nascita della Fondazione Falcomatà
Uno straordinario successo di pubblico ha accolto la presentazione del libro “Perché (non) andare a scuola” promossa dalla Fondazione Italo Falcomatà nell’ambito delle celebrazioni per il ventennale dalla sua nascita. Nonostante le condizioni meteo avverse in tanti hanno preso parte al dibattito organizzato nello splendido scenario del Circolo del Tennis Rocco Polimeni di Reggio Calabria. Un’iniziativa di grande livello culturale che ha avuto il merito di mettere allo stesso tavolo, attorno al libro di Pierpaolo Perretti, voci autorevoli del mondo della scuola, a livello locale e nazionale, proponendo con l’autore un dialogo approfondito sul ruolo della scuola e delle sue diverse componenti, all’interno della società e nell’ambito della sua missione educativa.
Dopo i saluti della Presidente della Fondazione Rosa Neto Falcomatà ad alternarsi sono stati gli interventi di Don Valerio Chiovaro, Protopapa della Parrocchia della Cattolica dei Greci, giornalista, docente e fondatore dell’Associazione Attendiamoci Onlus, di Giovanni Cogliandro, Dirigente Scolastico e Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma, Docente Universitario, autore di diverse pubblicazioni dedicate al mondo della scuola e di Francesco Poto, linguista, storico docente nei licei scientifici reggini e Presidente dell’Istituto di Ricerca Accademica Sociale ed Educativa. Un coro di voci che ha affrontato, ognuno per propria parte, le diverse sfaccettature dell’universo scuola, contribuendo a costruire, nel corso del dibattito, l’idea della necessità di “recuperare una dimensione più umana, e meglio organizzata, degli aspetti legati al mondo scolastico, a partire dal rapporto tra insegnanti e studenti, che deve essere improntato al rispetto reciproco dei ruoli, accomunati dalla passione per la scoperta e per la crescita culturale ed emotiva dell’individuo”. Presenti, tra il pubblico, numerose autorità cittadine e dell’ambito metropolitano, a partire dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace e da diversi assessori e consiglieri dell’Amministrazione comunale reggina.
Soddisfatta dell’ottima riuscita dell’evento la Presidente della Fondazione Professoressa Rosa Neto Falcomatà. “Proseguono le attività della Fondazione in occasione del ventennale dalla sua nascita – ha affermato a margine dell’iniziativa – sia dal punto di vista culturale che sociale e per la solidarietà. Sarà un periodo ricco di avvenimenti perché vogliamo celebrare in maniera importante questo anniversario, proponendo contenuti ed iniziative pubbliche dopo il periodo di fermo forzato dovuto alla crisi pandemica. Il libro di Pierpaolo Perretti, dal titolo chiaramente provocatorio, ha generato una discussione molto interessante, che ha coinvolto un pubblico interessato che ruota attorno al mondo della scuola, docenti, dirigenti scolastici ma anche tanti studenti. Un libro che lascia trasparire la passione dell’autore, che peraltro anche lui trasmette quotidianamente nel suo ambito professionale e che deve costituire la base per la costruzione di un modello scolastico più aderente alle esigenze degli studenti, ai quali andrebbe proposto un nuovo viaggio nella grande bellezza dei valori classici”.
“Purtroppo – ha aggiunto la Presidente – il mondo della scuola oggi non attraversa un periodo semplice: le riforme degli ultimi anni sono risultate sterili e non in grado di rispondere pienamente alle esigenze primarie dei ragazzi ed anche gli adeguamenti tecnologici rischiano di rimanere fini a se stessi se non accompagnati da un’organizzazione differente e innovativa, che si rifaccia ai valori tradizionali sui quali tanti docenti hanno fondato la loro missione educativa”.
Un ringraziamento alla Fondazione Falcomatà per l’organizzazione della presentazione è giunto anche dall’autore del libro Pierpaolo Perretti. “Noi siamo tutti legati al mondo della scuola – ha affermato – non solo chi ci opera all’interno professionalmente ma anche chi semplicemente ha un figlio che la frequenta o chi ricorda quando era giovane e la viveva ogni giorno. Il nostro cuore batte per la scuola e questo libro, che è stato presentato grazie alla Fondazione, vuole essere una riflessione su questo mondo e sui motivi per cui ancora continuiamo a frequentarlo. E’ stato emozionante per me condividere queste riflessioni con tante persone e soprattutto chiedere a tutti un ulteriore confronto su questo tema che possa arricchire il dibattito sulla scuola ed aiutare la contentezza con cui docenti e studenti si approcciano a questo mondo.
“Il libro, dal titolo chiaramente provocatorio, propone ad ognuno di noi, ai docenti ma anche ai ragazzi, di riscoprire le vere motivazioni che ci spingono ad andare a scuola. Tante volte ce le scordiamo, ma per me la scuola è un richiamo alla bellezza e alla riscoperta delle persone. Ecco – ha concluso l’autore – l’invito è proprio chiesto: ognuno di noi deve riscoprirsi come persona ed in questo la scuola può aiutare molto”.
L’appuntamento rientra nel ciclo di attività culturali promosse dalla Fondazione, nell’anno del ventennale dalla sua nascita, in collaborazione con il Circolo del Tennis Rocco Polimeni di Reggio Calabria
Proseguono le attività culturali estive promosse dalla Fondazione Italo Falcomatà nell’anno del ventennale dalla sua nascita. Dopo il successo della presentazione di Polèmos di Gianfrancesco Turano, la Fondazione intitolata al sindaco della Primavera reggina torna a calcare il palcoscenico del Circolo del Tennis Rocco Polimeni di Reggio Calabria per un altro appuntamento a tema letterario.
E’ in programma infatti per domenica 21 agosto, alle ore 21:30, la presentazione del libro “Perchè (non) andare a scuola” di Pierpaolo Perretti, edito da Rubbettino, un saggio narrativo a tutto tondo dedicato al mondo della scuola, tra passato, presente e futuro.
Nel testo l’autore, da sempre impegnato nel mondo dell’insegnamento, mette a nudo i meccanismi con i quali molte scuole di oggi, alla ricerca di iscrizioni e successo, tradiscono la loro missione, ingannando studenti e genitori, opprimendo il cuore di chi ancora crede nella formazione. Si smaschera dunque il sistema delle valutazioni, il marketing scolastico e le false motivazioni con cui molti ragazzi, su suggerimento degli adulti, scelgono e vivono la Scuola. Pertanto, in vista di un orizzonte non rassegnato, l’autore propone anche nuovi percorsi di senso e di “studiosa meraviglia” per gli studenti e per i professori, soprattutto per quanti sono alla ricerca del significato dello studio e per quanti, ancora innamorati dell’essenza dell’insegnamento, non possono adattarsi alla realtà attuale.
L’appuntamento, promosso appunto dalla Fondazione in collaborazione con il Circolo del Tennis, è patrocinato dal Comune di Reggio Calabria, dalla Città Metropolitana e dalla Regione Calabria. Dopo l’introduzione della Presidente della Fondazione, Professoressa Rosa Neto Falcomatà, dialogheranno con l’autore, Pierpaolo Perretti, tre autorevoli personalità del mondo della scuola e dell’educazione: Don Valerio Chiovaro, Protopapa della Parrocchia della Cattolica dei Greci, giornalista, docente e fondatore dell’Associazione Attendiamoci Onlus, da sempre impegnata nel sociale in particolare per l’educazione dei più giovani; Giovanni Cogliandro, Dirigente Scolastico e Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma, Docente Universitario, autore di diverse pubblicazioni dedicate al mondo della scuola; Francesco Poto, linguista, storico docente nei licei scientifici reggini e Presidente dell’Istituto di Ricerca Accademica Sociale ed Educativa.
Un appuntamento dedicato quindi a quanti intendono interrogarsi sui temi legati all’insegnamento ed in generale al sistema scolastico e dell’educazione di bambini e ragazzi. Un tema di grande attualità, visti anche i numerosi episodi di bullismo e violenza brutale che stanno scuotendo il mondo dei giovani a Reggio Calabria ed in tutta Italia, e che propone una riflessione ampia ed approfondita sulla prima agenzia formativa, la scuola appunto, che insieme all’educazione familiare costituisce il perno per la creazione della società del presente ma soprattutto di quella del futuro.
Destina il 5 per mille per le Iniziative della Fondazione, apponi la firma nella casella “SOSTEGNO DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE ISCRITTI NEL RUNTS…ed aggiungi il codice fiscale della Fondazione
92037840805
Se presenti il 730 precompilato è semplicissimo.
Basta scegliere la categoria “SOSTEGNO DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE ISCRITTI NEL RUNTS…” e inserire il nostro codice fiscale.
Cari amici, la Fondazione ha il piacere di invitarvi a questo evento sulla figura di Italo Falcomatà nell’ambito degli incontri sui calabresi illustri promosso dalla Deputazione di Storia Patria, il Centro Studi “Gaetano Cingari”, l’Anassilaos, il Circolo culturale “Apodiafazzi” ed il Comune di Reggio Calabria.L’incontro sarà martedì 12 aprile alle h 16.30 presso la sala “Giuffrè” della biblioteca De Nava della nostra città.Vi aspettiamo